Le caldaie a pellet sono nate per rappresentare un’alternativa innovativa, e più rispettosa dell’ambiente, ai metodi utilizzati comunemente per il riscaldamento degli ambienti, indipendentemente che questi ultimi siano domestici, industriali o civili. Grazie alle loro caratteristiche peculiari sono riuscite, in pochi anni, a conquistare una posizione di rilievo sul mercato italiano.

I vantaggi delle caldaie a pellet rispetto ai modelli tradizionali

caldaie a pellet

Prima di parlare delle modalità di funzionamento delle caldaie a pellet, occorre fornire qualche indicazione in merito alle loro principali caratteristiche
Tra quelle più apprezzate, in questa tipologia di caldaie, possono essere ricordate l’alto rendimento (che, in molti casi, riesce ad essere superiore al 90%) e la semplicità di utilizzo. Inoltre, ad aver convinto numerosi utenti a farne ricorso è anche il fatto di essere in grado di sostituire una caldaia a gas (o un modello a gasolio) senza costringere l’utilizzatore a rivoluzionare l’impianto termoidraulico già presente all’interno di un’abitazione. Questo, inevitabilmente, porta ad un notevole risparmio di costi legati all’installazione. Non deve essere sottovalutata anche la facilità d’utilizzo, garantita dalla completa automazione del sistema.

Il funzionamento delle caldaie a pellet: l’automazione

La completa automazione, citata in precedenza, fa riferimento al sistema di carica del combustibile all’interno della caldaia. Se, negli impianti a legna, vengono richieste almeno un paio di cariche al giorno, da effettuarsi manualmente, il vantaggio del pellet è quello di poter essere stoccato all’interno di un serbatoio apposito, dal quale sarà prelevato in maniera automatica.

Successivamente, verrà inserito nella caldaia attraverso un estrattore pneumatico (oppure, in alternativa, una coclea). Per le caldaie più piccole, è sufficiente disporre di un serbatoio con una capacità di alcune centinaia di litri; quest’ultimo assicurerà un’autonomia di qualche giorno.

Le caldaie di maggiori dimensioni, invece, solitamente possono fare affidamento su un magazzino di stoccaggio, che permette di avere a disposizione il pellet necessario per alcune settimane.

Sul mercato sono arrivate anche caldaie a doppia alimentazione (legna e pellet); tali modelli si distinguono per la presenza di due camere di combustione indipendenti. Questo permette di passare da un combustibile all’altro senza avere alcuna interruzione nel normale funzionamento della caldaia.

I diversi componenti delle caldaie a pellet

Nella maggior parte dei casi, le caldaie a pellet hanno una struttura realizzate in acciaio, un materiale che riesce a resistere anche a temperature molto elevate. Parlando di caldaie ad uso civile, molte sono costruite a tubi di fumo.

In pratica, in questi modelli i fumi caldi che si ottengono dalla combustione del pellet finiscono per essere incanalati in un fascio di tubi immersi in acqua; in questo modo, l’acqua stessa finisce per essere scaldata “per convenzione”.
Il focolare (detto anche bruciatore) rappresenta il blocco della caldaia e viene alimentato dal basso.

Così facendo, il combustibile ha la possibilità di avanzare in maniera regolare. Un elemento molto importante nelle caldaie a pellet è rappresentato dall’elettronica di controllo a microprocessore. Ha la funzione di regolare il funzionamento modulato automatico garantendo, allo stesso momento, la massima sicurezza attraverso la segnalazione di anomalie o blocchi (tale segnalazione apparirà direttamente sul pannello di controllo).

Gli elementi che assicurano un’elevata efficienza

Ad assicurare la qualità elevata della combustione all’interno di una caldaia a pellet è il microprocessore, in grado di regolare e, allo stesso tempo, di ottimizzare l’ingresso del pellet e dell’aria.

Il fatto di poter fare affidamento sulla modulazione automatica, che varia in base alla richiesta di calore, evita che si verifichino continui spegnimenti della caldaia; in questo modo i rendimenti saranno decisamente più elevati.

Ad aumentare l’efficienza è anche la presenza di un sistema di “seconda combustione” (noto anche come sistema post-combustione), che porta anche un ulteriore vantaggio, ossia la riduzione delle emissioni inquinanti.

L’intero processo di combustione è garanzia di risultati ottimali dal punto di vista della quantità di cenere residua, che raggiunge un peso non superiore al 0,5% di quello del pellet.

I dispositivi di sicurezza nelle caldaie a pellet

Molte persone scelgono di ricorrere ad una caldaia a pellet per la sua sicurezza, ottenuta attraverso appositi dispositivi. Questi ultimi evitano, ad esempio, i pericolosi ritorni di fiamma (che partono dal bruciatore in direzione del serbatoio di stoccaggio), che potrebbero dare origine ad incendi.

Lo scambiatore di calore di emergenza, invece, è in grado di fungere da preventivo a possibili surriscaldamenti generati da un’improvvisa interruzione della pompa di circolazione (situazione che potrebbe avvenire per un guasto, oppure per l’assenza di energia elettrica). Nello scambiatore di emergenza, infatti, viene fatta transitare dell’acqua, il cui compito è quello di raffreddare l’impianto.

Indicazioni per l’installazione e incentivi statali

Occorre anche sottolineare come, per poter godere dei migliori risultati, sia importante scegliere un modello, in luogo di un altro, in base alla dimensione dell’abitazione da riscaldare.

Per le case più piccole è sufficiente disporre di una caldaia a pellet con una potenza compresa tra i 15 e i 20 KW, valore destinato a salire a 25-30 KW per le villette familiari, giungendo a 50 KW per quelle più grandi.

Nella fase di installazione, non sono pochi coloro che consigliano di aggiungere un serbatoio d’accumulo dell’acqua calda. Pur non essendo obbligatorio, infatti, tale elemento risulta utile sia per il riscaldamento che per l’acqua sanitaria.

Nel primo caso, ricorrendo ad un sistema di accumulo è possibile integrare l’impianto con dei pannelli solari termici. Per quanto riguarda il secondo punto, consente di avere a disposizione acqua calda anche diverse ore dopo lo spegnimento della caldaia.

Deve essere sottolineato come, a rendere appetibili le caldaie a pellet siano stati anche gli incentivi che, a partire dal 2013 (con il cosiddetto “Conto termico”), hanno permesso a molte famiglie (e aziende) di sostenere i costi d’acquisto e di installazione.

La legge di stabilità 2015 è riuscita ad estendere la detrazione (pari al 65%), per le spese di acquisto e posa in opera degli impianti di climatizzazione invernale.

Hai acquistato una nuova abitazione e necessiti di una caldaia, oppure sei costretto a sostituire il modello presente perché non più funzionante? L’acquisto di una caldaia a pellet potrebbe essere la soluzione ideale alle tue esigenze.

 

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